lunedì 15 dicembre 2014

Pride

La forza gentile degli emarginati


Londra, 1984. I minatori gallesi sono ormai allo stremo mentre si prolunga lo sciopero contro le politiche del governo Thatcher. In loro aiuto accorre inaspettattamente un'associazione per i diritti omosessuali, Lesbian and Gays Support the Miners, guidata dal giovane attivista Mark. Dopo qualche iniziale diffidenza, i due gruppi cominceranno a collaborare in modo efficace, creando un patto di solidarietà a favore del cambiamento sociale e contro tutte le discriminazioni.

Ci voleva, un film come Pride, in un periodo come questo, dove la crisi che ha messo in ginocchio tante persone sta generando una situazione paradossale, in cui i poveri e gli emarginati si fanno la guerra tra loro mentre i ricchi godono. Ci voleva, in un'epoca in cui solidarietà è spesso una parola vuota, quasi fastidiosa, questa storia vera del rapporto tra associazioni omosessuali e minatori gallesi, inizialmente divisi da reciproche diffidenze, ma poi uniti contro il nemico comune, che vuole privarli di lavoro e dignità. Ci voleva la storia di Mark e dei suoi amici, un idealista alla testa di un'armata Brancaleone di sognatori, un'armata disorganizzata, imperfetta, ingestibile, ma proprio per questo umana e capace di grandi cose.

Pride è una commedia drammatica da manuale, in cui risata e lacrime, divertimento e riflessione vanno di pari passo, non lasciando mai veramente spazio l'uno all'altro, ma procedendo in parallelo a costruire una grande storia vera. La forza vitale dei LGSM, contrapposta alla burbera cordialità dei minatori, crea momenti di ilarità irresistibili, ma sullo sfondo aleggiano sempre i fantasmi che perseguitano i due gruppi di protagonisti: da una parte l'AIDS, che in quegli anni comincia a mietere le sue vittime, e dall'altra la disoccupazione e la fame.

Il cast è perfetto, umano, vivo, corale, coinvolge e avvince con storie di ordinaria umanità, di emancipazione e di rivendicazioni. Su tutti spicca la coppia composta da Dominic West e Andrew Scott, che colpisce per verità, intimità e voglia di vivere appieno il proprio amore, contro la malattia e le convenzioni imposte dalla società.

Pride è un gioiellino, una commedia che sembra scritta dal Ken Loach degli esordi, in cui risata e impegno sociale si uniscono in un matrimonio perfetto e in cui la salvezza dei mani nel mondo è ancora nella mano tesa dei nostri compagni di sventura. Da non perdere.

**** 1/2

Pier

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