Avevo sentito molto parlare di "Una notte da leoni"(geniale marketing/titolo americano Hangover), un film senza davvero nessuna pretesa, con attori semi-sconosciuti, ad eccezione di Heather Graham, con una storia blasonata e apparentemente banale. Il film è un vero successo commerciale sia in Italia, al terzo posto con 2,4 milioni incassati, che negli USA con la cifra sorprendente di 222 milioni di dollari. E' il classico esempio di caso accademico, nel quale si cerca di dimostrare come il passaparola sia il "pane" del marketing cinematografico, sopratutto per film indipendenti.
Quattro amici, per festeggiare l'addio al celibato, si recano a Las Vegas per una notte brava e selvaggia. La mattina dopo, non ricordano niente della serata e la loro lussuosissima suite si è trasformata in quella di Johnny Depp del film "Paura e delirio a Las Vegas", con tanto di tigre, spogliarellista con bambino, Mike Tyson che balla sulle note di Phil Collins, galline, macchina della polizia e mafia cinese; ma ciò che è peggio, non riescono più a trovare lo sposo. I tre amici lo cercano per tutta la città, rallentati e impediti da fatti e persone dirette conseguenze della serata precedente.
Dal primo all'ultimo minuto, il film è irresistibile grazie al perfetto mix di attori/personaggi, storia e scenario che regalano scene esilaranti nel loro essere dissacratorie. Sebbene la storia può sembrare banale, il "come" il regista di "Starsky e Hutch" ha deciso di svilupparla è semplicemente geniale: far vivere allo spettatore l'inizio e la fine della serata, lasciandolo immaginare e suggerendogli pian piano, attraverso gli incontri che i tre amici fanno, cosa è davvero successo. Secondo me, l'unica pecca sono i titoli di coda con le foto della serata che, per quanto pazzesche e allucinanti, banalizzano e semplificano un pò una notte che lo spettatore si era immaginato come assolutamente devastante e unica. Forse era meglo lasciarlo nell'incertezza e nella sua immaginazione.
Il film è da vedere, quasi due ore di puro divertimento, con il pericolo di svegliarsi la mattina dopo e ritrovarsi con un biglietto da 1.200 euro per Las Vegas.
***1/2
Alessandro