giovedì 23 maggio 2019

Pokémon - Detective Pikachu

Ingannevole è il trailer più di ogni cosa



Quando era un bambino, Tim Goodman sognava di fare l'allenatore di Pokémon. Qualcosa è però cambiato, e ora, a ventidue anni, Tim non vuole sentir parlare di Pokémon. Tuttavia, la morte del padre detective lo costringe a recarsi a Ryme City, la metropoli dove umani e Pokémon vivono fianco a fianco. Scoprirà che la morte del padre è avvenuta in circostante sospette, e si ritroverà a indagare con il vecchio partner del genitore, un Pikachu caffeinomane con cui solo lui riesce a comunicare.

Chi scrive cerca ormai da qualche anno di non farsi influenzare troppo dai trailer: le aspettative tradite (in positivo e in negativo) sono state abbastanza da farmi dubitare di ciò che vedo in un video che è comunque prima di tutto un prodotto promozionale. Tuttavia, devo ammettere di esserci cascato con Detective Pikachu: il trailer lasciava pensare che il film fosse una commedia poliziesca sui generis, in cui il poliziotto esperto è un Pokémon parlante e il novellino il figlio del suo vecchio compagno. Nonostante il film fosse chiaramente indirizzato prima di tutto a un pubblico giovanile, mi ero illuso, forse anche per la presenza di Ryan Reynolds a dare la voce al più famoso dei Pokémon, che il film avrebbe saputo parlare anche agli adulti grazie a un'ironia sagace e al lavoro sui personaggi.

Il film, purtroppo, non è nulla di tutto questo, ma è semplicemente un film per bambini, e viene declinato come tale: i pochi colpi di scena sono abbastanza telefonati, la storia è semplicissima e poco originale (l'idea di Ryme City è identica alla premessa di Zootropolis, e viene persino ripreso visivamente l'arrivo in treno nella città), e la piattezza dei personaggi umani è disarmante anche per un pubblico infantile. La cosa più deludente, tuttavia, è che non si ride mai: laddove la linearità della trama potrebbe essere anche apprezzabile, la totale mancanza di momenti comici è davvero inspiegabile, soprattuto per un franchise che ha fatto della simpatia dei suoi personaggi uno dei punti di forza. Persino le sequenze che sembravano esilaranti nel trailer non riescono a strappare più di un sorriso, e il film si trascina stancamente verso un finale che, pur offrendo l'unico momento vagamente emozionante del film, mette un grosso punto di domanda sul possibile futuro del franchise, cancellandone quello che poteva esserne il punto di forza.

Il trailer non è invece ingannevole per quanto riguarda la resa visiva dei Pokémon: le creature sono rappresentate con un realismo e una ricchezza visiva incredibile, e quasi si fatica a credere che non siano animali reali. Se Pikachu è quello su cui si concentrano giocoforza gli sforzi produttivi, anche tutte le altre creature, comprese quelle che compaiono per pochissime inquadrature, sono realizzate con una qualità prima sconosciuta ai film di questo genere, sia in termini di texture che di espressività. In questo senso, Detective Pikachu sembra aprire immense possibilità non solo per un futuro franchise, ma per l'animazione mista in generale, dimostrando una padronanza della tecnologia e dell'interazione tra attori e creature in computer grafica immensamente superiore a quello visto, per esempio, nella versione live action de La bella e la bestia.

Detective Pikachu è, a conti fatti, un film dignitoso e, per un pubblico giovanile, persino godibile, come dimostrano anche gli ottimi risultati al box office. Tuttavia, sembra aver buttato al vento la possibilità di essere qualcosa di più intelligente, divertente e profondo, rinunciando a conquistare gli adulti e a differenziarsi da altri prodotti destinati a un pubblico infantile.

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Pier

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