mercoledì 17 aprile 2019

Dumbo - Lo sconsiglio: puntata 18

Il cimitero degli elefanti

Raramente capita di vedere un film ad alto budget realizzato con la sciatteria con cui è stato realizzato Dumbo. La mancanza di convinzione, voglia, energie, e di una qualunque idea creativa è evidente fin dalla prima scena: la sceneggiatura è sciatta e malscritta, con dialoghi stantii e un'evoluzione della trama farraginosa eppur comunque scontata; gli attori svogliati, con un Colin Farrell che nemmeno ci prova, un Danny DeVito che si limita al compitino, un'Eva Green tanto bella quanto annoiata, e i due attori bambini più inespressivi della storia del cinema; le immagini sono piatte, banali, persino quelle in cui sarebbe bastato copiare pedissequamente l'originale, come la sequenza degli elefanti rosa; persino i freaks, uno degli elementi centrali del cinema burtonianonon sono tali, e presentano un character design pigro e mancante di inventiva.

Burton, appunto: Dumbo è probabilmente il punto più basso della sua carriera, che già di recente non era esattamente in formissima: un film talmente inutile da risultare insensato, a meno che non lo si legga come una richiesta di aiuto. Se Dreamland (che non a caso offre alcune delle pochissime sequenze ispirate del film) è chiaramente Disneyland, Dumbo può essere visto come Burton, il freak prigioniero del mondo delle major che lo obbligano a ripetere lo stesso stanco numero tutte le sere, condannandolo a una lenta e deprimente decadenza che strappa il cuore a chi lo ricorda libero e creativo.

Questa l'unica lettura che può salvare Dumbo: quel che resta, è noia. Tanta.

Livello di sconsiglio: Altissimo (*****)


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