Sesto e ultimo telegramma da Venezia 2021: l'ultimo film in concorso, il film di Ridley Scott sull'ultimo duello di Dio, qualche bella sorpresa nelle sezioni collaterali, e tanto altro.
Mama, Ya Doma (Orizzonti), voto 6.5. Un racconto sul lutto e sulla sua (non) accettazione, con una madre che rifiuta di credere alla morte del figlio: complotto o pazzia? L'idea è interessante e, pur non riuscendo mai a decollare veramente, offre un'efficace riflessione sul potere, grazie anche all'ottima prova dell'attrice protagonista.
Un Autre Monde (Concorso), voto 7.5. Un film sul lavoro e sullo sfruttamento dei lavoratori visto dal punto di vista di un manager che finisce per essere dilaniato dalle richieste del quartier generale e le preoccupazioni dei lavoratori. Qui la recensione estesa scritta per Nonsolocinema.
Rhino (Orizzonti), voto 5. Un film erratico, che dopo una scena d'apertura di grande impatto visivo e narrativo si perde in un turbinio di violenza, spesso gratuita, senza riuscire né a trasmettere emozioni, né a stimolare riflessioni.
The Last Duel (Fuori Concorso), voto 7.5. Il racconto dell'ultimo "duello di Dio" legittimato dalla legge nella Francia del XIV secolo. Il tema non potrebbe essere più attuale - una denuncia per stupro - e viene raccontato alla Rashomon, mostrandoci gli eventi dal punto di vista dei tre protagonisti: l'accusato, il marito della vittima, e soprattutto la vittima, trattata come un oggetto e costretta a continue umiliazioni per sostenere la veridicità delle sue accuse. La regia di Ridley Scott è poco originale ma solida, la sceneggiatura asciutta ed efficace: sarebbe bello dire che le cose sono cambiate, ma la cronaca di dice, purtroppo, che non è così. Ottima prova di tutti i protagonisti, tra cui spiccano un Ben Affleck stranamente (ma efficacemente) gigione e Jodie Comer, perfetta nella parte della protagonista.
Al Garib (Giornate degli Autori), voto 7.5. Un medico mancato trascina la sua esistenza in un frutteto che il padre non vuole nemmeno lasciargli in eredità. Un incontro a sorpresa con un guerrigliero ferito cambierà le sue prospettive. Un film che racconta la solitudine, il desiderio e l'incapacità di riscatto, l'attaccamento alle proprie radici: una storia di emozioni, rapporti umani, paesaggi splendidi e decadenti, che raccontano il dramma di una terra, la Siria, dove anche la speranza sembra ormai impossibile.
La Macchina delle Immagini di Alfredo C. (Orizzonti), voto 7. Curioso documentario narrato su una storia poco conosciuta, quella degli italiani bloccati in Albania dopo la cacciata dei fascisti e l'instaurazione di un governo comunista. Protagonista un cameraman del fascismo, che si ritrova a svolgere lo stesso lavoro per il neonato governo albanese. Il documentario mette in luce i meccanismi universali della propaganda, e la centralità dell'immagine filmata nell'alimentare il culto della personalità e del partito.
Per ora è tutto, appuntamento a più tardi per il Totoleone.
Pier e Simone
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