Per la seconda puntata de "L'occhio del regista" continuiamo a occuparci di autori contemporanei, focalizzandoci su quello che è, a parere di chi scrive, il più grande regista di blockbuster d'autore degli anni Duemila: Christopher Nolan.
Nel cinema di Nolan il contrasto e lo conflitto assumono sempre un ruolo centrale. Al centro dei suoi film ci sono sempre il contrasto e la sfida: il contrasto tra visioni del mondo, piani della realtà, bene e male; una sfida, spesso titanica e ai limiti dell'impossibile, del protagonista con un elemento esterno, che si traduce però in una sfida con se stesso, in cui l'eroe che non è tale o è tale solo per caso. Il personaggio di Nolan è un personaggio da letteratura classica, in bilico tra epica e tragedia, perennemente in lotta contro forze insormontabili e con la propria coscienza.
Questo tema del contrasto e della sfida viene declinato in ogni elemento dei film di Nolan, da quelli narrativi a quelli visivi, passando per la musica.
1. Racconto non lineare
Senza dubbio il marchio di fabbrica di Nolan, che fin dal suo secondo film, Memento, si cimenta nella costruzione di racconti complessi, in cui i piani narrativi si intersecano, si scambiano, si inseguono; causa ed effetto si confondo e si invertono, formando un insieme coerente ma complesso, che richiede la piena attenzione dello spettatore. Nolan sfrutta questo meccanismo per esplorare il rapporto tra realtà e finzione, uno dei temi a lui più cari, portando la sfida che il personaggio deve affrontare a un livello meta-narrativo, con lo spettatore che deve ricostruire
In Memento il protagonista soffre di amnesia a breve termine, e ogni giorno deve quindi ricostruire il suo passato basandosi su tatuaggi sul suo corpo, appunti, e racconti più o meno veritieri. Già in questo film compare uno degli strumenti più utilizzati da Nolan, il racconto di uno dei protagonisti, distinto dalla storia "in diretta" utilizzando il bianco e nero. Tuttavia, la distinzione non è così netta: i due piani si intersecano, trasportando lo spettatore all'interno della sfida tra il protagonista e la propria mente.
In The Prestige la vicenda viene spesso narrata attraverso i diari dei due protagonisti, che diventano parte integrante non solo del racconto, ma anche della trama e dell'azione scenica. In Interstellar, Nolan sfrutta i paradossi temporali per invertire causa ed effetto della vicenda.
Il film dove questo approccio viene portato alle estreme conseguenze è però senza dubbio Inception, in cui realtà e finzione divengono tutt'uno, e diviene impossibile distinguere sogno e veglia.
2. Contrasto tra luce e ombra
Nonostante Nolan sia conosciuto come un autore "narrativo", i suoi film sono caratterizzati da una fotografia molto distintiva, in cui luce e ombra diventano il simbolo visivo della sfida che il protagonista si trova ad affrontare. Il ruolo centrale di Wally Pfister, il direttore della fotografia , per il cinema di Nolan è già stato sottolineato più volte, ma le scelte cromatiche e di illuminazione dei film di Nolan sembrano la traduzione per immagini della sua narrativa: contrasti forti, colori brillanti anche nelle ombre, fonti di illuminazione "esterne", spesso distanti dalla posizione della camera e del protagonista. Di seguito qualche esempio. Cliccate sull'immagine per vedere la scena completa.
Batman Begins |
The Prestige |
Qui invece un video che mostra una serie di scene da vari film.
3. Il sublime
Nolan ama mettere i suoi personaggi, e dunque i suoi spettatori, di fronte alla terribile e splendida complessità del sublime, un orrore affascinante che terrorizza e al tempo stesso irretisce. Nei suoi film, Nolan racconta l'anelito dell'umanità verso il superamento dei propri limiti, e il terrore che ne può derivare. Il contrasto tra uomo e natura è centrale nei film di Nolan, con l'uomo desideroso di conquistare la realtà (o la finzion, e al tempo stesso affascinato e atterrito dalla sua imponderabilità. Di seguito qualche esempio:
The Prestige |
Pier
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