giovedì 16 dicembre 2010

Megamind

La capacita' di cambiare



Metroman e Megamind sono due bambini alieni spediti dai genitori lontano da un pianeta prossimo alla distruzione.Una volta arrivati sulla Terra, il primo diventa subito il beniamino delle folle e il supereroe di Metro City. Il secondo, dotato solo di una grande intelligenza, e' costretto a reinventarsi come supercattivo per essere qualcuno.
Dopo anni di infruttuosi tentativi, Megamind sembra essersi finalmente liberato di Metroman, ma la vita del vincitore si rivelera' diversa da quella che si aspettava.

Megamind riprende il tema dei supereroi con problemi "normali" già portato al cinema con maggiore originalità da Gli Incredibili della Pixar. Nel farlo si concentra però su un supercattivo, analizzandone le motivazioni nello scegliere la strada del male e i processi psicologici che lo porteranno a cambiare. La prima parte del film è anche la migliore, in quanto l'infanzia di Megamind e la sua continua contrapposizione con Metroman sono allo stesso tempo un'eccellente parodia del genere superoistico e un ottimo momento di instrospezione dei personaggi, conditi anche da molte risate. Il proseguio del film è comunque interessante e divertente ma perde quell'originalità che contraddistingue la prima parte, regalando pochi momenti di vero stupore.

La Dreamworks conferma ancora una volta di essere un'ottima casa di produzione per l'animazione, mancante però di quello scarto creativo in grado di porla sullo stesso livello della Pixar o di alcune case indipendenti. I mezzi ci sono, il talento anche: la sensazione è quindi che si preferisca la strada conosciuta, che porta profitti sicuri e attira i giovanissimi, piuttosto che puntare su qualcosa di più innovativo e alzare il livello del messaggio e dei contenuti.

Megamind resta comunque un film divertente, ben disegnato e con eccellenti scene d'azione, perfetto per passare un paio d'ore in allegria. Manca però di quella verve e di quel potenziale che lasciavano intravedere i primi prodotti della casa di Spielberg.

***


Pier

1 commento: