mercoledì 21 gennaio 2009

Valzer con Bashir

Quando la memoria incontra il sogno

Quando si parla di un film come Valzer con Bashir, è difficile trovare le parole giuste. E' difficile parlare di certe immagini, descrivere le emozioni suscitate da alcuni momenti del film, in cui il sogno e la memoria si incontrano, si mescolano, si confondono.

Il film è impostato come un lungo documentario, raccontato attraverso immagini animate.
Narra la storia dello stesso regista, Ari Folman, il quale, parlando con un amico, si accorge di avere rimosso praticamente tutto quanto accaduto durante i mesi che condussero al massacro portato a termine dalle Falangi cristiano-maronite nei campi di Sabra e Chatila., durante l'occupazione israeliana di parte del Libano.

Decide allora di intervistare dei vecchi commilitoni per provare a ricostruire il ricordo di quei giorni, intraprendendo un percorso simile a quello del protagonista di Memento.
Ma qui il protagonista non è il passato: la protagonista è la memoria con i suoi meccanismi, la sua capacità di cancellare alcuni ricordi e di rendere episodi mai accaduti assolutamente reali.

Il disegno ricorda quello di alcuni fumetti di Corto Maltese, con chiariscuri fortemente accentuati e una grande attenzione agli effetti della luce.
Il lirismo e la delicatezza di alcune scene, come quella che dà il titolo al film creano un forte contrasto con la ferocia e la durezza delle immagini della strage e del dolore delle famiglie.

Valzer con Bashir non ha alcuna pretesa particolare: vuole solo raccontare una storia, ricreare una memoria collettiva attraverso un collage dei ricordi privati dei protagonisti.
Così, in un'alternanza continua di momenti drammatici, lirici, poetici, e persino comici, questo film ci ricorda come la forza del cinema non stia sempre nel dialogo, ma spesso anche nell'immagine.
Perchè è l'immagine ciò che riesce a suscitare quelle emozioni che pochi film riescono a generare, quelle emozioni che rimangono salde nella memoria, anche dopo molto tempo.

Valzer con Bashir è uno di quei film. Non perdetelo.

****1/2 (*****)

Pier

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